Wednesday, October 13, 2010

Mogli e Buoi dei Paesi Tuoi...

Mi ricordo, da bambino, di aver sentito tante volte questo proverbio dalla mia cara nonna. Ricordo anche che, al tempo, non ne capivo completamente il significato. Da adolescente, invece, iniziavo a capirne il senso e non ne ero per nulla d'accordo.
Oggi, da adulto che ha fatto del mondo la sua casa, sono costretto ad ammettere che, in realta', il detto "Mogli e buoi dei paesi tuoi", nella sua ottusita' e provincialita', rappresenta una realta' essenziale che va riconosciuta ed analizzata seriamente. Non sono soltanto le parole scoordinate e rimate di un contadino che non sa cosa c'e' al di la' della propria vigna...Al contrario, racchiudono un significato molto profondo, che solo dopo 15 anni spesi a viaggiare in giro per il mondo, finalmente riconosco.
All'inizio e' tutto bello...le diversita', quei divari assurdi ed incolmabili che ci separano da popolazioni e culture lontane, di qualsiasi tipo siano, vengono sempre accettate, cercate, apprezzate, proprio perche' diverse, nuove, entusiasmanti, ed avventurose.
E quello e' anche il momento perfetto per abbandonarle...proprio mentre le si ama ed apprezza....perche', il passo successivo, e' particolarmente frustrante e ce le fa vedere sotto tutt'altra luce.
Ho sempre amato l'Asia, per una serie di ragioni, superficiali e non, che mi hanno permesso per tanti anni di poter tenere uno stile di vita che in nessun altra parte del mondo avrei mai potuto immaginato di adottare....
Purtroppo, oggi, l'ignoranza, la superficialita', la provincialita', la poverta', la mancanza di educazione, maniere e cultura della popolazione a cui sono a contatto sta iniziando a pesare parecchio nella mia giornata media.
Il paradiso tropicale che mi circonda, non e' probabilmente paradisiaco abbastanza per farmi scordare che e' inquinato da persone che non hanno nulla in comune con me, che, alla fine della giornata, non mi capiranno mai e che, sicuramente, non avranno mai nessun interesse a capire da dove vengo e chi sono. La superficialita' e l'ignoranza di questa popolazione va al di la' della nostra comprensione. Va anche al di la' di cio' che le parole possono esprimere...
Non e' la prima volta che mi trovo di fronte a questo muro di pessimismo, durante la mia permanenza in Asia mi e' gia' successo un paio di volte di dover ammettere i limiti qualitativi dei nostri rapporti sociali con gli 'indigeni'. Certo, non siamo tutti uguali...
Molti degli occidentali che vivono qui sono ancora abbagliati dalle luci della notte...dai sorrisi ammiccanti delle ragazzine, dalla facilita' con cui rimediano sesso, cibo e bevande...e riescono con successo a mettere da parte tutto il resto.
Per qualche anno ci sono riuscito anch'io...ora, purtroppo, inizio a sognare qualcosa di piu'. Il mio spirito inquieto e' sempre alla ricerca di qualcosa di piu' e di meglio...al punto di farmi pensare di tornare nella cara vecchia Europa, almeno per il tempo che basta a trovare una compagna decente, con cui poter parlare, scambiare pensieri, dai piu' stupidi ai piu' complicati, senza sentirmi un alieno ogni volta.
Questo pensiero mi sta girando per la testa gia' da molto...il pericolo che possa innescare qualche decisione importante e' dietro l'angolo....vedremo nei prossimi mesi come si evolveranno le cose...

Wednesday, July 28, 2010



What makes me happy? Hmmmm….Just let me start by saying that for us Gemini, true happiness isn’t easy to reach, and in those very few occasions we think we finally grabbed it, it just slips off our hands in no time….Maybe because we don’t know how to hold it tight, or maybe because we just get easily bored by whatever we reach…nevertheless, I can say without any doubt that moving to Boracay was the best decision I ever made towards the pursuit of MY everlasting happiness …
Why Boracay? Well, prior to become an islander, I used to be an Alabanger , as manilenos call residents of Alabang. I lived in that city for several years while I was working on projects in the Philippines and across the ASEAN economic zone. During those years I had the chance to get deeply close to the real Filipino culture and mentality, and I realized that, amongst Asians, these guys are the only ones to behave in a way that can be at least called a little similar to ours. I was born in Italy, and over the years I spend and worked in Asia, Filipinos are the only Asian population that at times, for some specific details, reminded me of my home Country, which maybe explains the feelings I developed towards them.
During that time I used to live in Alabang, I explored all the options and all the different lifestyles that Manila has to offer, but I soon reached a point where spending my weekends in the malls was just making me feel badly constrained and suffocated, ultimately sick…My soul was telling me to leave the City but to stay in the Philippines, cause a part of me knew I could haven't left for good, and so I started to search for a place within the Country where I could be free, and, ultimately, happy.
That’s how I met Boracay.



I quickly discovered that this fascinating island was able to offer me all those things I’ve always been dreaming of: beautiful wide beaches, crystal clear water, huge playgrounds for any kind of sports and activities, interesting business opportunities, a great and friendly international community, healthy food and lifestyle…and, last but not least, girls in bikini all year ‘round…
First I was just coming to the Island once or twice a month, to get some fresh air and a break from the pollution of Manila. Before I knew it, I was already a certified Aklanon, a proud resident of the beautiful Boracay Island.
My consistent efforts in the pursuit of my happiness brought me to a tropical island where I could finally be myself.
Am a very sporty and active person…I love being outdoor, under the sun from morning until evening, I just can’t get enough of its warm kisses.
I love running on the beach early in the day or during sunsets…watching the sun disappearing behind that impressive volume of water is a miracle that I like to experience every day, and every day it feels just like the first time…always incredibly gorgeous and so desperately romantic.
Here in Boracay I learnt as well the art of kitesurfing…I like to call it “art” cause, just like music, it’s such an incredible way to express itself…you are there, in the middle of the ocean, holding the power of the wind within your hands, dominating the strength of the waves with your board…amongst all the extreme sports that I practiced in my life, kitesurfing is the only one that made my soul feeling truly free and close to God. The word happiness can’t even remotely describe what I feel every time I’m out there, in the ocean, alone with my kite and my board…
As I discovered here in Boracay, being happy automatically leads to a better vision of life and it makes me feel much more energized at work. In fact, I didn’t stop being productive when I moved to this heaven, instead, I found myself working even more and better than before.
I am an engineer and I spent my entire life working as a consultant and project manager for big and unique industrial projects, all over the world…unfortunately, all my projects were always located in depressed industrial areas, far from beaches and healthy lifestyle.
Here in Boracay I finally had the great opportunity to let all my dreams come true: building something incredibly beautiful and exclusive, and doing that on the beach!!
It was with such a great enthusiasm that I then started to build 7stones and, later on, Aqua Boracay Beach Village. Bringing my knowledge and experience in high-end quality construction to this Island is a great honor and a privilege, which I intend to continue for a long time.
At this point of my life, the only thing that I still really miss in order to describe myself as the “happiest Italian guy in the Philippines”, is a companion who can share with me all those little and simple things that are making my life in this island so special….like a beautiful sunset, for example…as much as it can be fascinating, watching it alone feels a bit sad at times…Am sure that Robinson Crusoe would agree with me on this… But in the end he was able to find his own Friday on his little Island, who knows if I’ll ever be able to find mine here?

Saturday, July 24, 2010

A life in Shangri-la


Shangri-la e' una zona mistica ed utopica, isolata dal resto del mondo, evocata per la prima volta negli anni '30 nel libro Lost Horizon, che la descrive come un posto in cui lo spirito ed il corpo convivono armoniosamente e felicemente in un unico paradiso terreno.
Tranne per i pochi amici buddisti che sicuramente ne conoscono il significato, in occidente la parola Shangri-la non e' generalmente conosciuta...in Asia, invece, e' uno stile di vita ricercato e sopraffino che, nel secolo scorso, ha visto uno dei piu' ricchi uomini d'affari cinesi creare una catena d'alberghi, appunto chiamata Shangri-la, che ha come fine ultimo quello di far provare ai propri clienti la vera esperienza della Shangri-la, cosi' come descritto in Lost Horizon.
Gli incredibili Hotel della catena Shangri-la sono dislocati lungo tutta l'Asia, e in genere li si trova nelle zone piu' esclusive...per esempio, uno degli ultimi, e probabilmente il piu' suggestivo, e' stato costruito su un terreno di 14 ettari nella punta nord-ovest di Boracay.
Io ho la fortuna di essere un executive members dello Shangri-la, nel senso che nel corso degli anni, la mia devozione a questa catena di hotel e' stata premiata con un particolare status che mi riconosce notevoli privilegi rispetto ai 'comuni mortali'...come per esempio il check-in direttamente in camera...fatto insieme ad una modella/impiegata che per tutto il tempo necessario a sbrigare le formalita', mi assiste ed accompagna attraverso gli ascensori, corridoi, fino alla mia suite, in cui con ammiccanti sorrisi mi chiede, chiamandomi, con una voce sensuale ma allo stesso tempo professionale 'Signor Manzoni', di compilare il modulo (seduto comodamente alla mia lussuosa scrivania), e amichevolmente dialoga con me fino a quando decido di ordinarle di andarsene....
Con queste modelle/impiegate che mi assistono ed ovattano come un bimbo nella culla, gli argomenti sono sempre gli stessi: sanno esattamente chi sono, cosa faccio e da dove vengo...e' tutto scritto nella loro agenda elettronica, collegata con il database centrale che le informa appena metto piede nella immensa Hall e dice loro come ricevermi..."come va il lavoro in Boracay, Signor Manzoni?", "sa che mi piacerebbe tanto venire a Boracay quest'estate?", e poi ancora "la posso chiamare se vengo in Boracay?"....e' un copione scritto.
Le reazioni di chi vede il mio biglietto da visita sono sempre, dovunque e comunque le stesse, mi ci sono abituato con gli anni.

Tante volte, in giorni come questi in cui mi sembra di trovarmi nelle scarpe di Hugh Hefner (ed a volte anche nella sua mitica vestaglia...ne ho una simile, giuro!), mi capita di chiedermi se mi avrebbero comunque fatto executive member in questo lussuosissimo hotel se avessero saputo che sono il figlio di un elettricista che non ha neppure terminato l'universita' a causa di ristrettezze finanziarie ed una serie di terribili problemi famigliari?
Di sicuro, se lo sapessero le modelle/impiegate, tutti i loro bei sorrisi molto probabilmente scomparirebbero...ci sono dettagli che non possono essere svelati...ho imparato questa importante regola nel corso degli anni: se vivi 2 vite parallele e vuoi avere degli amici in entrambe, non fargli sapere nulla della vita di cui non fanno parte...rimarrebbero schoccati, esterefatti, ma soprattutto increduli.
E incredulita' e' forse il sentimento piu' comune se provassi a raccontare, a chi mi conosce nella mia 'altra vita', tutte le cazzate sullo shangri-la, le modelle/impiegate, i sorrisi, le suites al 40esimo piano con la vista nel buco del culo di Odino, etc...Cosi' come, se raccontassi alla mia compagnia di amici in Manila fatta di attori, industriali, modelle ed attrici, della mia vita da ventenne in Italia, come tecnico della Cerutti, in giro per il mondo a collegare fili e programmare plc, sicuramente mi riderebbero in faccia e mi chiederebbero di smettere con la cocaina.
In momenti come questo, in cui ho il tempo e la voglia di fare un'analisi su chi sono e su chi voglio essere, mi sento imprigionato in 2 ruoli, senza poter far nulla per avvicinarmi di piu' a uno o all'altro.
Sono stato messo al mondo da una famiglia di umili origini ma di grandi valori e principi...sono stato cresciuto in un paesino di poche anime nella campagne di una zona chiusa, ottusa e bigotta del nord Italia...ho lavato auto, venduto elettrodomestici, studiato fino a che ho potuto e poi ho iniziato la mia vera carriera lavorativa su progetti all'estero...in piena autonomia, indipendenza e responsabilita'...tutto cio' forma ed e' contenuto in una meta' del 'Signor Manzoni', forse la meta' migliore, quella che mi aiuta a tener ancorati i miei piedi a terra anche quando la modella/impiegata flirta con me come se fossi il primo ministro italiano. Dentro di me so chi sono davvero, da dove vengo, e ne sono tanto orgoglioso.
E' ora di andare. Mi aspettano ai bordi della piscina per un trattamento di 2 ore....aaaaah...lo Shangri-la..........

Thursday, July 15, 2010

Silent night...craBBy night :)


stasera sono andato a cena a casa di Marco. Sua mamma e’ qui per un mesetto ed stasera si e’ esibita ai fornelli regalandoci qualche momento di libidine culinaria. Poi, complice la grappa ed il caffe’ con gelato, ho sentito il bisogno di fare un giro in spiaggia...sono andato in white beach ma non c’era molta gente...qualche gruppo di taiwanesi e koreani, che come al solito vanno in giro con lo sguardo perso come se non sapessero dove stanno andando (il che e’ probabilmente vero nella maggior parte dei casi). Allora sono allora tornato in Bulabog Beach e ho fatto un giro in Aqua...mi ispira sempre passeggiare di notte nella mia proprieta’...mi ricorda quando facevo lo stesso nel campo di banane che poi ho trasformato in 7stones...chiudo gli occhi e mi immagino come sara’ un giorno, le luci, gli edifici, i rumori, la gente che va e viene, le grida dei bambini in piscina...ora e’ cpsi’ diverso e lontano da questa immagine..senza luci, senza vita...cosi’ tranquillo e silenzioso. Si puo’ quasi sentire lo scalpitio dei granchi che scappano e si buttano in mare, spaventati dal rumore dei mio passaggio. Anche se non ci sono onde, la leggera risacca risuona nel silenzio come un mare in burrasca, e il tuono della tempesta la’ all’orizzonte rimbomba come se stesse per piombarci addosso...Spesso ci dimentichiamo di che fortuna abbiamo a vivere in un posto del genere...ci lamentiamo sempre, perche’ e’ un’isola piccola, ci lamentiamo di tutto cio’ che non abbiamo....senza pero’ ricordarci di cio’ che invece abbiamo, e che nessun altro ha.
Ora devo scappare. Qualcuno su Skype mi sta chiedendo di andare a prendere un caffe' nello starbucks sulla white beach, torno in spiaggia...a presto ;)

Tuesday, July 13, 2010

Wet mango...lucky mango !

...o altrimenti...mango bagnato, mango fortunato :)
E' ufficialmente iniziata la stagione delle piogge qui nel nostro paradiso...oramai i brevi momenti di sole lasciano ampi spazi a noiose pioggerelline, ancora piuttosto lievi, ma destinate ad aumentare d'intensita' in qualche settimana, quando entreremo a pie' pari nella stagione degli uragani...temuta dai pescatori...ma desiderata ardentemente dai kitesurfers, per lo meno quelli piu' spericolati ed incoscienti...categoria quest'ultima di cui io non ho mai fatto parte, avendo un eccellente istinto di sopravvivenza, ed avendo visto nel corso degli anni, tanti (troppi) incidenti mortali o semi-mortali, a volte capitati anche a conoscenti, che hanno deciso di uscire in mare sfruttando il vento lasciato dalla coda di un'uragano...mah...
Quindi...che fare in un'isola tropicale quando piove? Poco. Grazie a Dio un anno fa ci hanno aperto uno starbucks sulla white beach, che ci regala qualche piacevole momento anche quando il tempo fa schifo come oggi...per il resto...quando piove, qui ci si bagna. Essendo la moto o la bici gli unici mezzi di trasporto consentiti sul''isola (non ci sono strade, quindi e' fuori discussione parlare di automobili e gli unici veicoli a 4 ruote sono quelli commerciali che trasportano materiali di costruzione ai molteplici progetti in via di sviluppo), non resta che prepararsi a prendersi un bel po' d'acqua ogni volta che si mette il naso fuori. L'ombrello ?? Chi ha vissuto in un'isola tropicale per un certo periodo sa che l'ombrello non e' un accessorio pratico...per lo meno non nell'uso tradizionale che se ne fa...qui l'ombrello puo ' diventare addirittura un'arma mortale, se scaraventato via dal vento a 30 o 40 nodi...quindi regola importante: quando piove, NON si usa l'ombrello :)
Boracay Island e' famosa per i venti che permettono a noi kitesurfers di praticare il nostro sport quasi 12 mesi all'anno. E' forse l'unico posto al mondo dove c'e' vento praticamente sempre...e che vento... e quando piove, e' ancora piu' forte...infatti la pioggia scende quasi sempre orizzontale...motivo in piu' che fa capire perche' qui gli ombrelli non li vendono neppure :)
Che altro fare durante una giornata come oggi? Palestra ? naaaah...e' la rainy season. E' l'unico momento dell'anno in cui mi posso prendere una pausa, essendoci pochi turisti e poche possibilita' di essere immortalati in qualche foto..in questi 2/3 mesi non c'e' bisogno di esibire il fisico perfetto, ci si puo' rilassare, concedersi magari il lusso di mangiare un po' meno frutta e un po' piu' di pizza...quei 5/6 litri di acqua al giorno vengono parzialmente sostituiti da qualche birra e i cucchiai di creatina vengo interamente rimpiazzati da quelli di nutella. Corse quotidiane in spiaggia? fanculo fino ad ottobre...
Quindi? Lavoro?.....si', ma con moderazione...in fin dei conti, chi cazzo lavora piu' di 2/3 ore al giorno su un'isola tropicale?
La mia fortuna, che e' insieme la mia sfortuna, e' l'aver costruito casa mia in 7stones, su una delle spiagge piu' belle di Boracay e di conseguenza del mondo, ed averla fatta a mia immagine e somiglianza, dedicando tanta cura a tutti quei dettagli che fanno la differenza tra un posto qualsiasi e casa propria.
Qui, infatti, mi sento veramente a casa, per la prima volta in vita mia. Sono circondato da tutte le cose di cui ho bisogno, e sono esattamente a 47 passi dall'oceano (39 con l'alta marea...e purtroppo molti di meno durante un'uragano hihi).
Quindi, quando piove, il posto migliore in qui poter stare e' casa mia...magari di fronte la finestra, a contemplare l'oceano e scrivere qualche nota in internet...magari un giorno mi rendero' conto che pochi hanno la fortuna di poter passare le proprie giornate cosi'...ma oggi...mi sto rompendo proprio i coglioni e darei non so che per essere nella mia Manila, in mezzo al traffico, allo smog, e magari in un cinema a guardare l'ultimo di Twilight :(


Saturday, July 10, 2010

Day 1

Dopo tanti anni ho deciso di ritornare a scrivere nella mia madrelingua. Le molte ragioni di questa decisione verrano probabilmente fuori nei giorni o nelle settimane successive, per ora e' molto importante riuscire a trovare le parole e le espressioni per descrivere i mille pensieri che in questo momento della mia vita mi stanno offuscando la mente, e che non son piu' abituato a buttar fuori in lingua italiana.
Perche' Boracay Boy? Semplice....da 10 anni vivo nell'arcipelago delle Filippine, negli ultimi 3 in particolare nell'isola di Boracay. No, non sono un turista...ho sempre lavorato e viaggiato per lavoro, quasi mai per piacere. Anche la mia permanenza su questo paradiso tropicale e' dettata piu' dal business e dalla carriera che dalla voglia di divertirmi...anche se, senza dubbio, le due cose vanno di pari passo quando si abita su un'atollo di 10 km quadrati visitato da un milione di turisti ogni anno :)



No, non sono una guida turistica, nemmeno un insegnante di kitesurf, anche se e' proprio a causa di questa mia passione che 7 anni fa ho scoperto questa isola meravigliosa di cui oggi posso vantare di essere uno dei pochi residenti. Sono un imprenditore immobiliare, il mio lavoro e' acquistare terreni in spiagge tropicali e svilupparli in complessi residenziali di lusso con appartamenti da mettere in vendita sui mercati occidentali, destinati a clienti che vogliono coronare il sogno di essere i fortunati proprietari di un angolo di paradiso in cui rifugiarsi quando lo stress e la stanchezza prendono piede nei loro mondi vincolati da regole, obblighi, impegni, e chi piu' ne ha, piu' ne metta.
Spiegare come sono approdato nelle Filippine e come ho iniziato a occuparmi di industria immobiliare, io che sono un tecnico elettronico dalle umili origini, richiede tempo, pazienza, giusta predisposizione...e tanta onesta'. Nelle prossime settimane la mia storia, verra' piu' o meno descritta con dovizia di particolari (per lo meno in quelle aree dove i particolari si possono utilizzare senza andare contro niente e nessuno...per lo meno l'intenzione e' quella..)
So gia' che nelle mie pagine molti saranno i commenti ed i giudizi che esprimero' pro o contro la civilta' che mi ospita. Vorrei anticipare che, se leggerete giudizi negativi, non saranno scritti perche' mossi da razzismo, cattiveria, o chissa' quali altre cattive intenzioni...saranno semplicemente osservazioni logiche, obiettive e razionali su una civilta' che nel corso di un lungo decennio ho in parte adottato ed in cui sono diventato un uomo...che per queste ragioni conosco al pari se non meglio della cultura italiana, che ho abbandonato da adolescente e che quindi ho in parte dimenticato, in parte mai avuto l'occasione di esplorare nelle vesti di uomo.
Una delle ragioni per cui mi esprimero' qui in italiano e' infatti l'impossibilita' di esprimere giudizi e considerazioni in Inglese su un popolo che usa questa lingua come primaria e che poco e' propenso ad essere giudicato ed in genere, criticato. Purtroppo nel corso degli anni sono diventato, a causa del mio lavoro, del mio stile di vita, ed in passato anche a cause delle persone che frequentavo, un personaggio piu' o meno conosciuto in questa Regione del paese, e di conseguenza non sono piu' nella posizione di fare commenti 'da bar' su blog o luoghi piu' o meno virtuali, frequentati da persone che mi conoscono e sanno dove vivo...ho fatto questo sbaglio in passato e sono stato messo alla forca...virtualmente, grazie al cielo, ma la prossima volta la cosiddetta 'forca' potrebbe essere molto meno figurativa...per cui meglio non azzardare un secondo errore.
Allo stesso tempo, non voglio tenermi dentro importanti pensieri e sentimenti che, per natura, sento il dovere di manifestare e condividere, magari cercando in questo un po' di conforto, e' chissa', comprensione.
Non so come sarebbe stata la mia vita oggi se fossi rimasto in Italia...non ci e' data la facolta' di poter conoscere le conseguenze di azioni che non sono mai state perpetuate....solo nei film holliwoodiani i protagonisti sanno, guardando dentro ad una improbabile macchina del tempo, come una certa azione del presente potrebbe influenzare un ipotetico futuro...beh, io a 20 anni non ero a hollywood e non sapevo dell'esistenza di quella fottuta macchina del tempo, per cui ho dovuto decidere mosso da ben altri parametri, tra cui, lo ammetto, la rabbia, la frustrazione e l'indisposizione verso un paese di provincia (quello in cui ero nato), fatto di persone ottuse, piuttosto fredde ed egoiste, a partire dai miei stessi famigliari....